Durante la preparazione alla maturità artistica (200 2-03), per la mia tesina ho teorizzato e riassunto l'intero arco di storia umana in tre fasi, titolando così la mia ricerca: “I Tre Stadi dell'Architettura: Solido, Liquido e Gassoso”. A distanza di diversi anni credo ancora in tale distinzione, se pur con meno rigidezza, e trovo approfondimenti o tracce di quel pensiero in diversi ambiti. In sintesi, attraverso lo stadio SOLIDO, la necessità di un riparo ha portato l'uomo a modificare la realtà del suo habitat creando delle protesi naturali, che vedevano nelle opere trilitiche, le primordiali matrici delle forme architettoniche utilizzate nella loro essenza per i secoli a venire. Questo circa l'utilizzo della pietra, materiale organico e vivo, come manifestazione della volontà di un uomo che vuole stabilire e mantenere in modo perenne ed ininterrotto un legame, un flusso, tra il naturale e l’artificiale. Nello stadio LIQUIDO le frontiere dell'architettura si sono espanse insieme all'ampliarsi dei confini della coscienza umana: l'uomo che padroneggia delle tecniche di calcolo avanzato e possiede degli schemi statici più complessi e azzardati si concentra su una ricerca di livello formale/estetico senza precedenti. Tale cambiamento ha delle origini che risalgono al periodo rinascimentale, ma avrà un distacco e una rottura significativa col il passato successivamente alla rivoluzione industriale. La tecnologia dei materiali ha ridotto l'uso della massa architettonica facendone così diminuire il peso, essa è proiettata nello spazio, smaterializzandosi. L'acciaio è un materiale nuovo che consente la rarefazione strutturale e precede l'idea di trasparenza. Il rapporto tra esterno ed interno scardina l'idea di scatola chiusa e si dilata con la luce. In questo stadio la nostra contemporaneità sarebbe ancora immersa ma, in potenza, sono già evidenti dei cambiamenti che avanzeranno il passaggio alla terza fase, quella GASSOSA. L'uomo conquista lo spazio extraterrestre e la proiezione mentale verso l'etere è divenuta concreta realtà. Boccioni scriveva:< VERRA’ UN TEMPO FORSE IN CUI IL QUADRO NON BASTERA’ PIU’. LA SUA IMMOBILITA’, I SUOI MEZZI INFANTILI SARANNO UN ANACRONISMO NEL MOVIMENTO VERTIGINOSO DELLA VITA UMANA! ALTRI VALORI SORGERANNO, ALTRE VALUTAZIONI, ALTRE SENSIBILITA’ DI CUI NOI NON CONCEPIAMO L’AUDACIA…LE OPERE PITTORICHE SARANNO FORSE VORTICOSE ARCHITETTURE SONORE E ODOROSE DI ENORMI GAS COLORATI, CHE SULLA SCENA DI UN LIBERO ORIZZONTE ELETTRIZZERANNO L’ANIMA COMPLESSA DI ESSERI NUOVI CHE OGGI NON POSSIAMO CONCEPIRE.> Il riferimento all'arte e in modo particolare alla pittura può essere rivolto all'architettura con altrettanta facilità. Le "nuove sensibilità" o i "nuovi esseri" si stanno formando in questi anni di transizione e crisi.
martedì
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