domenica

informazione subliminale

La forza dei Simboli risiede nel fatto di essere in grado di rimanere impressa nella memoria per una quantità di tempo maggiore rispetto a ciò che non si definirebbe tale. Libeskind nel museo ebraico di Berlino cerca attraverso una narrazione non convenzionale di ricreare l'orrore dell'olocausto rivestendo l'intero edificio di una carica altamente evocativa. Utilizza lo spazio e la luce per guidare il visitatore dentro una realtà distante da quella che invece il museo con la sua esibizione classica tenta di raccontare. L'esposizione della cultura ebraica attraverso i suoi usi, le sue tradizioni, i suoi personaggi di spicco e i suoi oggetti di culto, è racchiusa in un contenitore instabile, fatto di spigoli, pareti irregolari, repentini cambi prospettici, luce che penetra attraverso fessure longitudinali, passaggi da zone di luce a zone di ombra e materiali di costruzione al tatto freddi e ruvidi. Tutti espedienti scenici che agiscono sull'animo e la sensibilità individuale e che alla fine creano una personale rappresentazione di ciò che poteva essere l'esperienza di terrore in un campo di sterminio nazista. Tale contrasto voluto rende l'Architettura di Libeskind un oggetto simbolo che si esprime attraverso le sue fattezze ed è la vera protagonista e guida all'interno di questa esperienza museale, portando il grado di informazione a livelli subliminali senza precedenti.

2 commenti:

Antonino Saggio ha detto...

La peristenza nella memoria grazie alla immagine e/o al simbolo a me pare una questione molto interessante

Antonino Saggio ha detto...

Dove sta tutto quel bel discorso sull'EMP di Gehry? Pubblicalo era interessante parecchio